Alla scoperta degli spumanti

I principali metodi di spumantizzazione sono due: il Metodo Classico e il Metodo Charmat (o Martinotti).
In entrambi i casi si parte dal vino base al quale viene aggiunta una miscela di zuccheri e lieviti perchè possa avvenire la rifermentazione: cioè la trasformazione del vino in spumante.
La principale differenza tra le due metodologie sta nel contenitore in cui avviene la rifermentazione.
Il Metodo Classico prevede la rifermentazione in bottiglia (vetro) e il Metodo Martinotti in autoclave sotto pressione (contenitore d’acciaio a tenuta di pressione).
In entrambi i casi la rifermentazione avviene grazie ai lieviti ed allo zucchero aggiunti nel vino base.
I lieviti sono organismi unicellulari che si nutrono di zuccheri e producono alcol.
Questa loro attività da origine al perlage (bollicine).
Alcuni esempi di spumanti prodotti con il metodo Charmat sono: Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG; l’Asti, il Moscato d’Asti ed il Brachetto.
In seguito un imbottigliamento iperbarico conserva le bollicine.

Una caratteristica importante che differenzia una tipologia di spumante da un altro è il residuo zuccherino, cioè la quantità di zucchero che rimane nel vino.
In base a quanto zucchero contiene lo spumante si distinguono diverse categorie:
Extra Brut 0 -6 g/l
Brut 7 – 12 g/l
Extra Dry 13- 17 g/l
Dry 18 – 32 g/l

La Collezione Toffoli vi propone tutte e quattro le tipologie qui citate.

Extra Brut 7 Millesimi Spumante Millesimato 

Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG – BRUT 

Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG – EXTRA DRY 

Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG – DRY 

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